#AConversationWith LUISA BERTOLDO, founder dell'agenzia di comunicazione Luisa Bertoldo e del brand Bagni Luisa

#AConversationWith LUISA BERTOLDO, founder dell'agenzia di comunicazione Luisa Bertoldo e del brand Bagni Luisa

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Luisa Bertoldo, founder dell'agenzia di comunicazione che porta il suo nome e del brand Bagni Luisa, una linea di oggetti dal sapore italianissimo.

 

Ciao Luisa, ti va di presentarti ai nostri lettori? 

Sono nata a Vicenza in una famiglia di tutti fratelli con i capelli rossi, tranne la sottoscritta. Ho studiato pubbliche relazioni a Gorizia e da quasi 15 anni sono un’imprenditrice che lavora in vari ambiti. Oggi a 41 anni so dirvi a memoria il mio segno zodiacale, Leone, l’ascendente, Sagittario, lo so perché l’ho salvato nelle note, mentre il quadro astrale e la lettura delle carte fingo sempre di non ricordarli perché mi piace tanto quando le mie amiche me li fanno.

 

Come è cominciato e come si è evoluto il tuo percorso lavorativo?

Il lavoro è iniziato da subito, prima di finire gli studi e per quanto le prime esperienze siano state da dipendente, ho sempre lavorato in modo molto responsabile e autonomo. Per questo è stato naturale per me aprire una società a 28 anni cominciando a lavorare con il mondo del design per poi approfondire anche gli altri due mondi - il food e la moda - che avrebbero caratterizzato l’agenzia di comunicazione che ho diretto in questi anni. Oggi per me la formula più motivante dal punto di vista creativo è quella di creare dei network di colleghi con cui portare avanti assieme i progetti.

 

Come è nata l’idea per Bagni Luisa?

Bagni Luisa è nato come un esercizio lavorativo, un progetto creativo di oggetti dal twist italiano a cui avevo dato vita per comunicare alcune attività dell’agenzia, che è diventato successivamente un vero e proprio brand dal punto di vista creativo, ma svincolato (per fortuna) dalle dinamiche dei tradizionali marchi. Bagni Luisa non solo non ha stagione ma si pone l’obiettivo di creare oggetti iconici che possono essere acquistati e riacquistati anno dopo anno.

 

In cosa trovi l’ispirazione?

È difficile dire in cosa trovi l’ispirazione perché di ispirazioni ne ho in continuazione, la difficoltà è scegliere quale di queste possono diventare un progetto da portare avanti.

 

Che consigli daresti alla te dell’inizio?

Dedicare più tempo a sperimentare cose anche senza un preciso fine, sono stata da subito sempre molto concreta, pratica e decisamente stacanovista. Oggi ho fatto un po’ il percorso al contrario e cerco di dedicare una parte del mio tempo proprio a questo, provare esperienze, senza definire già a monte una strategia di marketing o un business plan, ma lasciando lo spazio e il tempo alla creatività, osservando se ne esce qualcosa di buono oppure no.

 

Ci sono mai dei momenti in cui hai la sensazione che le preoccupazioni prendano il sopravvento? Come li superi?

Certo che ci sono ahimè, il primo approccio è di pensare che con il panico non si risolve nulla, che per quanto difficile possa sembrare la situazione si parla sempre di cose non gravi paragonate ad altre situazioni. Quindi minimizzo il problema e guardo il tutto con la maggiore lucidità possibile. Se non funziona si chiede aiuto, anche solo per uno sfogo anti-stress.

 

Qual è il prossimo obiettivo che ti sei prefissata?

Diventare una ceramista. Sto praticando questa bellissima arte da due anni e ovviamente mi sento ancora apprendista ma ho scoperto un mondo incredibile che, come detto prima, ho deciso di non affrontare con un approccio strategico ma creativo e intuitivo. Vediamo che succederà.

 

Tre luoghi del cuore a Milano.

Vi lascio tre parchi perché il verde non è mai troppo in città: Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte, Parco trotter e Parco Lambro.

 

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente.

Almost famous di Cameron Crowe, L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, L’appuntamento di Ornella Vanoni.