#AConversationWith Valentina Guttuso, founder Talea Studio

#AConversationWith Valentina Guttuso, founder Talea Studio

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Valentina Guttuso, creative director di Talea Studio. Il progetto, nato nel 2016 come agenzia creativa a Roma con focus nell’art direction e nel set design, si è evoluto poi nel 2020 con lo Shop in cui trovare una selezione di oggetti pre-loved dedicati ad un conscious home decor.

Due righe per presentarti ai lettori 

Sono Valentina, 37 anni nata e cresciuta nella mia amata Roma! Pesci ascendente Toro, ho studiato storia dell'arte contemporanea.

Come è nata l’idea di Talea Studio?

L'idea di un progetto creativo che prendesse in considerazioni le mie grandi passioni: set e food design. Il tutto sempre accompagnato dalla ricerca e creazione di un archivio vintage di oggetti. 

In cosa trovi l’ispirazione quotidiana?

Nei piccoli dettagli: spesso qualcosa di imperfetto, un dettaglio che stona dal resto del panorama. 

Qual è stata la sfida più grande che hai dovuto affrontare per partire? 

All'inizio il grande entusiasmo ha superato i limiti: successivamente la sfida è stata capire se la mia creatività ed il mio lavoro arrivassero alle persone.

Che consiglio daresti alla te dell’inizio? 

Di seguire l'istinto.

Ci sono mai dei momenti in cui hai la sensazione che le preoccupazioni prendano il sopravvento? Come li superi?

Assolutamente si! Cerco di riappropriarmi della dimensione privata di tempo; mi concedo di pensare, estraniarmi, ricreare la mia personale ispirazione e ripartire!

Qual è stato il primo grande traguardo? 

Forse avere proprio la conferma di come il progetto funzionasse e venisse amato dalle persone.

Di che figure ti sei circondata per costruire il tuo progetto?

Lavoro da sola ma ogni volta che disegno un progetto, una tavola, un cibo, mi circondo di fornitori e professionisti diversi a seconda dell'idea che ho in mente per il cliente.  

Qual è il prossimo obiettivo che ti sei prefissata?

Lo tengo ancora un pò segreto! :)

3 posti del cuore a Roma 

Trastevere, la GNAM e il ristorante il Pompiere.

Qual è l’oggetto, tra le cose che hai scovato, da cui hai fatto più fatica a separarti?

All'inizio molti: con il tempo ho imparato che si trovano sempre nuovi tesori, ed è bello condividerli con gli altri.

Senza pensarci: il primo film, il primo libro e la prima canzone che ti vengono in mente.

Kill BillLa camera chiara di Barthes, Buonanotte fiorellino di De Gregori.